Onorevoli Colleghi! - La presente proposta di legge tratta uno degli argomenti più spinosi e complessi della nostra realtà sociale.
Non possiamo dimenticare l'esistenza di un'altra Italia, la quale necessita delle stesse attenzioni e prerogative riservate agli italiani che vivono in Italia.
Questa proposta di legge mira a considerare allo stesso modo entrambe le categorie di cittadini italiani.
La questione della concessione dell'assegno sociale (ex pensione sociale) ai connazionali che risiedono all'estero è sicuramente un tema che trova trattazione ogni qualvolta si insedia un nuovo Governo.
Già nella seduta del 22 ottobre 1976, durante la discussione del bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 1977, possiamo infatti trovarne traccia.
In quell'occasione il primo firmatario della proposta di legge presentò un ordine del giorno dove era possibile leggere: «La Camera, nell'osservanza e nel rispetto della giustizia sociale e della parità costituzionale dei cittadini, invita il Governo a corrispondere agli italiani residenti all'Estero e che rientrano nei casi previsti dalla legge, la pensione sociale con eguaglianza di trattamento rispetto a quanti si trovano in Italia».
Sono passati trent'anni da quella seduta ma ancora non si è trovata soluzione a questa problematica, anche se tutti i Governi ne hanno fatto una propria bandiera, soprattutto nell'ultima campagna elettorale, nella quale gli italiani all'estero hanno giocato un ruolo da protagonisti.
Ho quindi deciso, avendo nel cuore i connazionali emigrati e conoscendo approfonditamente